venerdì 18 dicembre 2009
I ragazzi della 3E
Ciurluini Fabio
Introduzione
La classe III E ha svolto un lavoro di approfondimento su Vincenzo Cardarelli.
Lo scopo è stato quello di conoscere meglio un importante poeta originario di Tarquinia.
La modalità con cui la classe ha lavorato è stata quella di lavorare tutti insieme sotto la guida dell’insegnante di lettere;
Il metodo di indagine è stato quello della ricerca;
Gli strumenti utilizzati sono stati internet , la partecipazione ad una conferenza sul poeta che si è svolta nella sala consiliare del Comune di Tarquinia e una visita guidata dei luoghi tarquiniesi legati alla biografia di Cardarelli;
Le fasi del lavoro sono state cinque :
1. raccolta di informazioni e dati da parte dell’insegnante
2. distribuzione e spiegazione agli alunni del materiale raccolto
3. Studio individuale da parte degli alunni dei materiali consegnati
4. Visita guidata dei luoghi tarquiniesi legati alla biografia di Cardarelli
5. Partecipazione alla conferenza su Cardarelli svoltasi nella sala consiliare del Comune di Tarquinia
6. Stesura di una relazione sul lavoro svolto e sulle conoscenze acquisite;
La valutazione del lavoro è positiva per l’interesse mostrato dalla classe e le conoscenze acquisite.
Biancalucia Carlucci
considerazioni...
Il laboratorio “Io e la poesia: incontro con Vincenzo Cardarelli” è un’attività organizzata dalle nostre insegnanti, prof. Bonifazi e prof. Santi, in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa del poeta. Lo scopo del laboratorio è quello di conoscere Vincenzo Cardarelli, la sua personalità e il suo carattere, ma anche gustare la bellezza dei suoi versi e i luoghi che lo hanno ispirato a comporre poesie. Abbiamo lavorato a scuola e in seguito abbiamo visitato i luoghi più cari al poeta della nostra città, Tarquinia. L’attività si è svolta all’incirca nell’arco di una settimana, precisamente dal 13 al 16 ottobre ed ha partecipato l’intera classe. Abbiamo suddiviso il nostro lavoro in quattro fasi: in classe le prof. ci hanno raccontato la vita del poeta e consegnato un foglio con la biografia scritta; in seguito, ci hanno assegnato una ricerca individuale; con le insegnanti abbiamo visitato i luoghi più cari al poeta e infine venerdì 16 ottobre, la classe ha partecipato ad una conferenza alla Sala Consiliare del Comune di Tarquinia, organizzata dalla professoressa Lilia Grazia Tiberi e dalla dottoressa Maria Teresa Mattioli. È stata un’esperienza molto positiva in quanto siamo venuti a conoscenza non solo del lato poetico di Vincenzo Cardarelli, ma anche del lato umano, costituito dal dolore, dalla sofferenza ecc. Le uniche difficoltà che ho riscontrato sono state l’assenza alla conferenza, quindi non ho potuto trascrivere molte informazioni sul poeta e inoltre la stampante, che ogni tanto non funziona.
Sara Sacconi
Tipo di attività:
“Io e la poesia: incontro con Vincenzo Cardarelli” è un’attività organizzata dalle nostre insegnanti prof.ssa Bonifazi e prof.ssa Santi, in occasione del 50° anniversario della morte del poeta.
Scopo:
Lo scopo del laboratorio è quello di conoscere il poeta: carattere, personalità ed ambienti dove ha vissuto.
Luoghi:
La classe, il paese e la sala Consigliare del Comune di Tarquinia.
Tempi:
Nell’arco di una o due settimane.
Partecipanti:
Tutta la classe.
PARTE CENTRALE - FASI
1a Fase:
Lettura in classe con le Prof.sse Bonifazi e Santi sulla vita e sulle opere di Vincenzo Cardarelli.
2a Fase:
Assegnazione ricerca.
3a Fase:
Insieme alle Professoresse abbiamo percorso l’itenerario Cardarelliano all’interno di Tarquinia paese natio nostro e del poeta.
4a Fase:
16 ottobre 2009 ore 16.30, conferenza delle Prof.sse Silvia Grazia Tiberi e Maria Teresa Mattioli nella sala Consigliare del Comune di Tarquinia.
CONCLUSIONE
Valutazione:
L’esperienza è stata positiva perché abbiamo studiato il lato umano del poeta.
Difficoltà:
Riassumere le informazioni in modo appropriato.
giovedì 17 dicembre 2009
Note tecniche: scaricare i lavori degli alunni
Nel blog compaiono alcuni lavori che i ragazzi hanno realizzato in occasione del 50° anniversario della morte del Poeta. I file sono stati inseriti tramite Megaupload e possono essere letti cliccando su "Scarica file"; si apre una finestra che invita a copiare nell'apposito riquadro il codice alfanumerico in alto a destra.
Inserito in codice appare un conto alla rovescia di 45 secondi, al termine del quale bisogna cliccare su "Download Standard" per aprire o salvare il file nel proprio pc. Un'avvertenza è necessaria: i file restano in rete solo 3 mesi se non vengono consultati.
Per ovviare a questo inconveniente e per rendere più veloce la consultazione di limitate porzioni del lavoro dei ragazzi, ho incluso il post del 18 dicembre interamente dedicato alla classe 3E. Le foto dell'uscita didattica sono state scattate da Fabiola Moschetta.
Inserito in codice appare un conto alla rovescia di 45 secondi, al termine del quale bisogna cliccare su "Download Standard" per aprire o salvare il file nel proprio pc. Un'avvertenza è necessaria: i file restano in rete solo 3 mesi se non vengono consultati.
Per ovviare a questo inconveniente e per rendere più veloce la consultazione di limitate porzioni del lavoro dei ragazzi, ho incluso il post del 18 dicembre interamente dedicato alla classe 3E. Le foto dell'uscita didattica sono state scattate da Fabiola Moschetta.
mercoledì 16 dicembre 2009
Da "Villa Tarantola"
Fin da ragazzo ho amato le distanze e la solitudine. Uscire dalle porte del mio paese e guardarlo dal di fuori, come qualche cosa di perduto, era uno dei miei più abituali diletti. Piacere e terrore mi portavano in certi luoghi romiti, sacri alla morte, a cui però non pensavo se non per quel tanto che m'impediva d'inoltrarmi troppo in un così pauroso reame. Uscito da Porta Clementina, dove comincia la via del cimitero e delle tombe etrusche, la mia evasione, di solito, s'arrestava pochi passi più in là. Di rado mi spingevo fino a quella strana, disabitatissima villa, chiamata Villa Tarantola, che vede già il camposanto ed era allora per me un sito misterioso, enigmatico, evocante, nel suo nome, i velenosi ragni che danno il ballo di San Vito. [...] Chiunque è nato in Maremma conosce vita, morte e miracoli della tarantola, ragno elegiaco e erraiolo, molto meno pericoloso di quel che la fantasia popolare farebbe credere. la sua presenza è deplorevole soprattutto perché accusa l'abbandono in cui sono lasciate certe terre. Nella ferace Tarquinia non può vivere che in una piccolissima parte del suo territorio, fra le deserte rovine della Civita, in mezzo ai sepolcri dei lucumoni, come altrove bazzica le rovine greche, ricercando, in ogni caso, le terre aride e solari del Mezzogiorno, dove incombe il silenzio delle civiltà tramontate. E vive rintanata, durante il giorno, in un comodo nido tappezzato di seta facilmente riconoscibile per via d'un intreccio di seta e pagliuzze che ne protegge l'ingresso. [...]
martedì 15 dicembre 2009
Lavoriamo con Cardarelli: idea per un possibile percorso didattico
Qual è la lamentela più ricorrente riguardo i nostri alunni? Non studiano, non si applicano come dovrebbero, sono distratti. Quest'ultimo problema è il più grave: troppo spesso ci accorgiamo che leggono ma comprendono poco. Per esercitare l'abilità della lettura silenziosa, in particolare le competenze relative all'aspetto sematico, ovvero trarre le giuste informazioni da un testo, si potrebbe adottare una prosa di Cardarelli, mettiamo Il sole a picco, e chiedere agli alunni di evidenziare le parti in cui ci dà informazioni utili per comprendere meglio Corneto ai tempi del poeta. Ecco che i ragazzi avrebbero una prova diretta di come una fonte narrativa può costituire una fonte storica. Naturalmente per far questo lavoro ci vuole tempo, ed è proprio ciò che manca a noi insegnanti... Si potrebbe organizzare come laboratorio in una pesantissima ultima ora del venerdì, oppure assegnare varie parti come lettura a casa. Il lavoro potrebbe anche essere di gruppo: ognuno legge una porzione del romanzo e la descrive poi agli altri. Questo lavoro servirebbe loro anche per imparare a selezionare le informazioni rilevanti, sperimentare la lettura orientativa, esercitare un'esposizione argomentativa anziché mnemonica, consolidare le abilità relazionali.
venerdì 11 dicembre 2009
Serena Dandini per il Premio Cardarelli
Tarquinia - Domani, 12 dicembre, alle 18 nella chiesa di Santa Maria in Castello
Premio Cardarelli, Serena Dandini conduce la cerimonia.
Viterbo - 11 dicembre 2009 - ore 16,15
Ottava edizione del Premio Tarquinia Cardarelli.
Giorgio Ficara ha vinto nella categoria critica letteraria italiana, Radwa Ashour nella critica letteraria internazionale, Nino Borsellino nella storia della letteratura e la filologia, Alice Cencetti nell'opera prima di critica letteraria per il libro "Giovanni Pascoli. Una biografia critica" (Le Lettere 2009), Nino De Vita nella poesia e la casa editrice "E/o" nella piccola e media editoria.
L’italianista Giorgio Ficara e la saggista e scrittrice egiziana Radwa Ashour sono i vincitori del Premio Tarquinia Cardarelli rispettivamente per la critica letteraria italiana e internazionale. L’VIII edizione del premio si terrà venerdì 11 e sabato 12 dicembre a Tarquinia. Da quest’anno alla sezione dedicata alla critica internazionale, la critica italiana e l’opera prima si aggiunge anche quella per la Storia della letteratura e la Filologia. Il Premio, presieduto da Massimo Onofri, e con una giuria formata da Raffaele Manica e Filippo La Porta, tutti esponenti della ‘nuova critica letteraria’, ha deciso di dedicare quasi tutta l’attenzione del premio alla riflessione critica e alla forma saggistica, augurandosi nei prossimi anni, di diventare un punto di riferimento nel panorama della critica letteraria, anche in considerazione dei riconoscimenti devoluti ai vincitori che sono tra i più generosi dell’ampio scenario dei premi italiani.
La cerimonia di premiazione si terrà a Tarquinia sabato 12 dicembre alle 18, nella chiesa di Santa Maria in Castello, e sarà condotta da Serena Dandini.
I vincitori...
Premio Cardarelli, Serena Dandini conduce la cerimonia.
Viterbo - 11 dicembre 2009 - ore 16,15
Ottava edizione del Premio Tarquinia Cardarelli.
Giorgio Ficara ha vinto nella categoria critica letteraria italiana, Radwa Ashour nella critica letteraria internazionale, Nino Borsellino nella storia della letteratura e la filologia, Alice Cencetti nell'opera prima di critica letteraria per il libro "Giovanni Pascoli. Una biografia critica" (Le Lettere 2009), Nino De Vita nella poesia e la casa editrice "E/o" nella piccola e media editoria.
L’italianista Giorgio Ficara e la saggista e scrittrice egiziana Radwa Ashour sono i vincitori del Premio Tarquinia Cardarelli rispettivamente per la critica letteraria italiana e internazionale. L’VIII edizione del premio si terrà venerdì 11 e sabato 12 dicembre a Tarquinia. Da quest’anno alla sezione dedicata alla critica internazionale, la critica italiana e l’opera prima si aggiunge anche quella per la Storia della letteratura e la Filologia. Il Premio, presieduto da Massimo Onofri, e con una giuria formata da Raffaele Manica e Filippo La Porta, tutti esponenti della ‘nuova critica letteraria’, ha deciso di dedicare quasi tutta l’attenzione del premio alla riflessione critica e alla forma saggistica, augurandosi nei prossimi anni, di diventare un punto di riferimento nel panorama della critica letteraria, anche in considerazione dei riconoscimenti devoluti ai vincitori che sono tra i più generosi dell’ampio scenario dei premi italiani.
La cerimonia di premiazione si terrà a Tarquinia sabato 12 dicembre alle 18, nella chiesa di Santa Maria in Castello, e sarà condotta da Serena Dandini.
I vincitori...
sabato 28 novembre 2009
Viaggio d'un poeta in Russia
Questo romanzo autobiografico nasce da un viaggio fatto da Cardarelli in Russia nel 1928. L'autore nel prologo precisa che si tratta di ricordi: le pagine sono infatti compilate una ventina d'anni dopo l'esperienza, dopo la grande guerra.
Prosa d'eccezione, che suggerisce la poesia. Sentite la descrizione della Polonia: il poeta aveva attraversato la Cecoslovacchia nella notte, e si risveglia d'improvviso in Polonia.
[...] Ed ora mi rendo conto di essere penetrato in un mondo che non ha più alcun rapporto col nostro, di aver fatto un salto enorme varcando la frontiera cecoslovacca. sembra di vederla, questa pianura, cavalcata da eserciti che ci si abbattono con la stessa furia del vento che ulula incessante e come i corvi che la infestano. [...]
Prosa d'eccezione, che suggerisce la poesia. Sentite la descrizione della Polonia: il poeta aveva attraversato la Cecoslovacchia nella notte, e si risveglia d'improvviso in Polonia.
[...] Ed ora mi rendo conto di essere penetrato in un mondo che non ha più alcun rapporto col nostro, di aver fatto un salto enorme varcando la frontiera cecoslovacca. sembra di vederla, questa pianura, cavalcata da eserciti che ci si abbattono con la stessa furia del vento che ulula incessante e come i corvi che la infestano. [...]
venerdì 20 novembre 2009
La prosa d'arte del Novecento
Quando si parla di Cardarelli si fa spesso riferimento alla 'prosa d'arte del Novecento'. Questo perché il nostro Cornetano è generalmente associato al genere poetico, pur avendo prodotto anche prosa; si tratta, principalmente, di romanzi autobiografici, ma anche scritti di altro genere. Leggetevi, ad esempio, 'Un'uscita di Zarathustra'.
Zarathustra, una mattina, nel tempo che abitava sul mare, uscì com'era suo costume, incontro al Sole e disse: O mago, non è possibile ch'io resti a dilettarmi oltre dei fantasmi che tu crei. io avevo delle idee prima di venire nei tuoi dominii, avevo idee sostanziose, le quali si sono bruciate, o mago, al fuoco della tua luce. E in cambio non m'è rimasto che parvenze e colori: tutto ciò che tu sai inventare al sommo dei tuoi splendori meridiani, allorché scendi nei golfi a fecondare le onde che molleggiano scintillando in deliquio, mostro incantevole. Dimmi se la tua funzione è di creare o di distruggere, oppure, come dubito, di diffondere bagliori sul nulla. E' questo il mistero mediterraneo? [...]
Per saperne di più leggi queste pagine
Zarathustra, una mattina, nel tempo che abitava sul mare, uscì com'era suo costume, incontro al Sole e disse: O mago, non è possibile ch'io resti a dilettarmi oltre dei fantasmi che tu crei. io avevo delle idee prima di venire nei tuoi dominii, avevo idee sostanziose, le quali si sono bruciate, o mago, al fuoco della tua luce. E in cambio non m'è rimasto che parvenze e colori: tutto ciò che tu sai inventare al sommo dei tuoi splendori meridiani, allorché scendi nei golfi a fecondare le onde che molleggiano scintillando in deliquio, mostro incantevole. Dimmi se la tua funzione è di creare o di distruggere, oppure, come dubito, di diffondere bagliori sul nulla. E' questo il mistero mediterraneo? [...]
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